In capo all’Alta Valle Trebbia, l’antica viabilità tra il mare e la pianura, ostacolata dalla difficile geomorfologia dei luoghi, è protagonista di questo percorso che attraversa rasserenanti pascoli, bellissime faggete, copiose fioriture di maggiociondolo, tracce dell’antica civiltà contadina.
L’itinerario inizia tra le case di Caprile. Un caratteristico sentiero ciottolato dopo 15″ conduce ad un bivio: a sinistra verso l’Antola e a destra verso il Monte Carmo.
Si segue quest’ultimo sotto copiose cascate di maggiociondolo (Laburnum anagyroides) dalla primaverile fioritura gialla, e dopo poco, si incontrano verdi pianori erbosi dove è facile incontrare bovini al pascolo.
La via prosegue dolce e sicura fino alla Fonte Mortesina (1280 m), dove è possibile fermarsi ed osservare il paesaggio con prati e fasce incolte che gradatamente restituiscono spazio ai boschi. Lasciata alle spalle la località “I Piani” si entra in un’ombrosa faggeta.
A quota 1500 metri si raggiunge il Passo delle Tre Croci. Di tanto in tanto si aprono dinanzi splendidi panorami: verso nord l’orizzonte candido delle Alpi e verso sud quello azzurro e profondo del mare, fino alla Corsica e all’arcipelago toscano.
Il percorso di cresta termina dopo mezz’ora in corrispondenza di un bivio: il sentiero che scende permette il ritorno a Caprile ma è più che meritevole una breve deviazione per raggiungere la cima dell’Antola.
Si sale quindi lungo un lastricato sul crinale Nord-Est dell’Antola, a seconda del periodo tra splendide fioriture di narcisi, arnica, botton d’oro, genziane e gigli. Il “Monte dei genovesi” si riconosce anche a distanza perché sormontato da una grande croce inaugurata dal vescovo di Tortona nel 1907.
Un paesaggio diverso si presenta durante la via del ritorno. Giunti nuovamente al bivio, si scende lungo il sentiero che si allarga ben presto in una sicura e veloce mulattiera che, passata la fonte Cantioe, si ricongiunge a quello dell’andata poco prima di intravedere le case di Caprile.